Brevetti pubblicati tra il 24 luglio e il 24 agosto 2017
Si sono diffusi in diversi settori e per le più disparate applicazioni, fino ad arrivare alla stampa 3D: sono i droni, anche detti unmanned aircraft.
Dai lontani anni ’50, continua ad esserci ancora oggi un discreto fermento nel settore. Nel periodo tra il 24 luglio 2017 e il 24 agosto 2017 i brevetti di nuova pubblicazione riferiti al drone sono 624.
Le aziende cinesi e le pubblicazioni che arrivano dall’est coprono il 93% di questi documenti, mentre non compare nessuna azienda italiana o nessun titolo depositato in Italia o Europa, al 27 agosto 2017, nel periodo preso in considerazione. Si tratta, sicuramente, di una visione estremamente parziale, utile però a fare una prima valutazione di massima del settore.
Le direzioni di sviluppo emerse dalla ricerca brevettuale sono estremamente varie e possono essere sintetizzate in 8 categorie principali:
- Nuovi modelli
- Algoritmi e sistemi di controllo
- Sistemi di ricarica
- Sistemi di protezione
- Sistemi di decollo o atterraggio
- Piattaforme aeree per la messa in posizione del drone
- Droni nautici e
- Applicazioni che prevedono l’uso del drone.
Ed è proprio sull’ultimo punto dell’elenco, applicazioni che prevedono l’uso del drone, che si è concentrata l’attenzione, al fine di poter “pesare” il grado di maturazione del settore degli unmanned aircraft: in totale si tratta di 55 documenti su 624 (< 9%), suddivisi tra Cina, Corea, Stati Uniti, Australia, Taiwan, Israele e India.
In quali settori e per quali applicazioni vengono utilizzati i droni stando ai 55 brevetti?
(Se non riesci a vedere l’immagine, trascina il pollice e l’indice sullo schermo per ingrandire la figura)
Il settore dell’agricoltura (con sistemi di monitoraggio e di irrigazione di acqua o pesticidi) risulta quello più vasto e sviluppato: da considerare che questo ambito necessita di approfondimenti ulteriori, pertanto ancor più vasto, di ciò che è emerso in questa preliminare fase di screening brevettuale.
Analogamente ampio risulta il settore del monitoraggio e della misurazione delle fonti di energia, siano esse linee elettriche, impianti fotovoltaici o eolici.
Gli altri settori di utilizzo dei droni sono:
- i rilevamenti topografici,
- il monitoraggio dei livelli di inquinamento dell’aria e dell’acqua(attraverso apposite sonde),
- l’analisi del sottosuolo e degli scavi,
- il monitoraggio di incendi e foreste,
- il monitoraggio di incidenti stradali e situazioni di traffico,
- il monitoraggio in casi di emergenza,
- il monitoraggio della cura della persona (ad esempio in casi di riabilitazione),
- il monitoraggio della pesca e delle situazioni di abuso,
- le rilevazioni in ambienti chiusi,
ma anche
- la manipolazione di ordigni esplosivi,
- la stampa 3D e la verniciatura.
Droni usati per la stampa 3D di oggetti di grandi dimensioni
Particolare è l’applicazione descritta nel brevetto indiano, ancora in fase di esame, IN201741027118 del professor D. Balaji in cui i droni incontrano la stampa 3D. Nell’invenzione indiana, la realizzazione di pezzi di grandi dimensioni avviene attraverso un drone in movimento, fornito di una testina di stampa flessibile e un ugello variabile. L’idea del professor Balaji, dall’ottobre del 2016, si sta perfezionando con vari depositi di brevetti: il concetto di base è che il file STL di stampa diventa un input per guidare il drone in modo autonomo.
Concludendo, nel periodo 24/7-24/8, nonostante i droni vengono principalmente impiegati per azioni di monitoraggio o rilevazioni 3D, praticamente in qualsiasi settore, gli unmanned aircraft sembrano combinarsi sempre più con la robotica e l’automazione, impiegando appendici in grado di compiere utili azioni, potendo sfruttare la massima libertà di movimento del velivolo. Se, le direzioni di sviluppo non analizzate, come i sistemi di controllo e i nuovi modelli continuano a migliorare, le possibilità di impiego del drone in campo industriale potrebbero aumentare notevolmente.
Il processo di innovazione non sembra arrestarsi, infatti ad oggi 7 settembre, sono stati resi pubblici sui database brevettuali ancora oltre 300 documenti relativi ai droni.
Se c’è una direzione di sviluppo di tuo interesse o che vorresti che venisse approfondita, non esitare a contattare SEQUOO per una ricerca brevettuale.
Buon lavoro!
Vedi anche: Stampa 3D contraffatta e tecnologie per combatterla (qui)
Vedi anche: Machine learning e reti neurali tutte italiane (qui)
Curiosità: Il termine drone compare per la prima volta nei brevetti nel 1959: si tratta del documento americano US3053480 della Piasecki Aircraft Corporation (PiAC), di cui una rappresentazione in figura.