Il grande sviluppo della stampa 3D ha aperto una serie di problemi e considerazioni inerenti la proprietà intellettuale e la contraffazione dei prodotti coperti da brevetti, design o marchi e diritto di autore.
In relazione ai disegni registrati e non, il report IP CRIME REPORT 2015/16 dell’ufficio di proprietà intellettuale inglese (IPO) evidenziava nel 2016 la necessità di misure atte a prevenire la copia dei design protetti, attraverso firme digitali e files crittografati. Contestualmente l’IPO auspicava ad un miglioramento del sistema di tutela IP tale da garantire la salute economica del settore, sia per i disegni registrati (che ricadono principalmente nella tutela del design) che per quelli non registrati (che ricadono principalmente nella tutela del diritto di autore). Analoga necessità è inserita nel report 2017 Situation Report on Counterfeiting and Piracy in the European Union di Europol e EUIPO in relazione ai prodotti brevettati.
Sembra unanime la necessità di un miglioramento delle norme in relazioni alla contraffazione nel settore dell’additive manufacturing, e contestualmente si stanno sviluppando tecnologie per combattere la pirateria.
Infatti al fine di poter garantire l’autenticazione dei prodotti ottenuti mediante stampa 3D, negli ultimi anni, si sono diffuse 5 direttrici di sviluppo tecnologico.
Stampa 3D, contraffazione e tecnologie disponibili
1. Impronte digitali chimiche
Infratrac ha sviluppato un sistema che permette l’inserimento di impronte digitali,tramite sostante chimiche inattive, nascoste entro i layers del prodotto stampato e rilevabili tramite uno spettrometro a raggi infrarossi NIR. Inizialmente il metodo era applicabile solamente ai materiali polimerici, mentre adesso è stato adattato anche ai prodotti in metallo, per far fronte alle necessità dell’industria medica e aeronautica, dove è richiesto un elevato livello di qualità dei pezzi stampati.
(Tecnologia brevettata nel 2014: WO2015112959 e oggi sul mercato).
2. Utilizzo di nanomateriali
Quantum Materials utilizza nanomateriali semiconduttori (anche conosciuti come quantum dots o nanocristalli) e particolari processi che aumentano le misure di sicurezza: la chiave diventa quindi quasi infrangibile emettendo diversi colori dello spettro dall’azzurro al rosso e utilizzando punti di quantum tetrapodi con caratteristiche strutturali precise.
(Tecnologia brevettata originariamente da Bayer nel 2007 e acquisita da Quantum Materials nel 2014: WO2008061632 e oggi sul mercato).
3. Inserimento di difetti nel file eseguibile
All’università NYU Tandon School of Engineering un gruppo di ricercatori ha descritto la possibilità di introdurre deliberatamente dei difetti nel file CAD per dissuadere dalla contraffazione di prodotti stampati in 3D e per ostacolare il furto di proprietà intellettuali. La caratteristica dei difetti inseriti consiste nel fatto che, sotto un particolare set di condizioni di stampa, tali difetti non sono riprodotti nel pezzo, nonostante siano nel file.
(Tecnologia ancora in fase di studio: “Security features embedded in computer aided design (CAD) solid models for additive manufacturing” di Fei Chen, Gary Mac e Nikhil Gupta, primavera 2017).
4. Blockchain
Cubichain Technologies sviluppa un database blockchain per mitigare le vulnerabilità nella catena dei dati sviluppati durante la stampa 3D, garantendo la tracciabilità di ogni pezzo stampato, dalla progettazione alla vendita.
Ascribe, analogamente ha sviluppato un sistema blockchain che permette in ogni momento di identificare il proprietario di un prodotto artistico.
(Tecnologia brevettata nel 2013 e acquisita da Ascribe nel 2014:WO2015024129).
5. Standardizzazione
Un ulteriore modo per combattere la contraffazione dei prodotti ottenuti mediante la stampa 3D è rappresentato dalle misure volte a garantire standard di qualità e di precisione sui prodotti stampati, tramite organismi come IEEE e il progetto P3030 appositamente dedicato alla stampa 3D.
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